Lo sguardo parte lungo oltre la finestra, per cercare di farlo arrivare fino al mare.
La città è già sveglia, i rumori delle macchine si confondono con i rintocchi del campanile.
Sono le sei, mi preparo per la solita corsa mattutina in riva al mare.
Esco in tuta dall’Hotel Sasso e mi dirigo a passo lesto verso il rumore delle onde.
La spiaggia comincia a popolarsi di tutte quelle cabine colorate che ogni anno incorniciano il litorale.
Osservo il paesaggio e ne rimango rapito.
Ogni volta è come se fosse la prima volta.
Rimango affascinato da tutto ciò che circonda Diano: il mare, i colori, le increspature ribelli delle onde, i gabbiani che planano leggeri a pelo dell’acqua, il fondale marino.
Correndo con le mie cuffie, ascoltando musica, non mi accorgo che un ragazzo mi lancia un saluto.
Anche lui molto mattiniero, sta correndo sul bagnasciuga.
Poco dopo mi raggiunge e comincia a chiacchierare.
Ciao, anche tu hai la passione per la corsa?
I discorsi scivolano leggeri, Marco mi racconta della sua passione per tutti i tipi di sport, dalla corsa allo snorkeling.
Mi racconta che spesso va a Borgo Paradiso, la zona ad ovest di Diano Marina dove può praticare immersioni alla scoperta di fondali spettacolari.
Piacevolmente ci ritroviamo ad aver masticato parecchi chilometri.
Guardo l’orologio e mi accorgo che è il momento di tornare indietro.
Io devo rientrare, il mio lavoro mi sta aspettando!
Torno indietro anche io, i miei genitori si staranno chiedendo dove sono finito.
Ripercorrendo il litorale e riavvolgendo il tragitto, gli domando se è a Diano in vacanza.
Sono qui in vacanza con i miei e con mio fratello più piccolo, alloggiamo in un albergo poco distante dalla spiaggia.
Un albergo veramente bello, tutti sono gentilissimi e la colazione è super.
Anzi, ho una fame da lupo e non vedo l’ora di divorare l’infinita varietà di piatti che riempiono il salone.
Continua, tra una falcata e l’altra, a raccontarmi delle bellezze di questo albergo. Non si ferma nemmeno a prendere fiato per continuare ad informarmi che hanno anche una zona dove si possono prendere le biciclette, messe a disposizione della clientela.
Sorrido e aggiungo:
Peccato che tu ti sia “innamorato” di quell’albergo, perché ti devo confessare che anche io sono proprietario di un albergo e, a questo punto, non posso competere con tutto quello che mi hai raccontato.
Arriviamo ad un bivio, le nostre strade si dividono. A presto…
Marco alza il braccio per salutarmi e proseguo il mio percorso.
Imbocco le scale per entrare in Hotel, vado in camera a farmi una doccia veloce per poi ritornare nella hall. La prima tappa è quella di salutare i miei ospiti.
Entro nel salone, una famiglia di quattro persone sta facendo colazione, i sorrisi vacanzieri sono stampati sui loro volti. Mi fermo a salutarli per dare loro il buongiorno e con grande sorpresa il ragazzo immerso in una brioches alza la testa per salutarmi e scoppia in una risata fragorosa.
Marco?!
Cominciamo a ridere per tutto quello che ci siamo raccontati, i genitori ci guardano stupiti, non capiscono…
Una pacca sulla spalla e… Domani ci vediamo per il solito giro?
Buona colazione, ora la faccio anche io, ce la siamo meritata!