Monumento ai Caduti

Savona, la mia destinazione di oggi, si trova a soltanto 40 minuti da Diano Marina.

Appena giunto a destinazione la prima cosa che colpisce lo sguardo è l’imponente Fortezza del Priamar.

Sede di diverse attività culturali, è una location che in estate si trasforma in teatro all’aperto.

La sua storia risale al lontano 1542: costruita dai genovesi, ha assunto nel corso degli anni diverse funzioni, tra le tante anche quella di colonia penale, in epoca rinascimentale.

Mi addentro nel tranquillo centro storico, pieno di gente che passeggia.

Domando ad un negoziante se sa darmi qualche informazione riguardo alla storia, per la quale Savona è soprannominata la Città dei Papi e gentilmente comincia a raccontarmi un piccolo stralcio di passato.

Mi fa accomodare nel suo negozietto stracolmo di libri, facendomi sedere su una poltrona che sembra antica come il negozio che la ospita.

Ha mai sentito parlare dei papi Sisto IV e Giulio II, mi domanda l’anziano signore?

Deve sapere che tutti e due hanno avuto i natali nei dintorni di Savona e sono stati loro a dare un guizzo di personalità a questa città.

Il racconto continua e mi mette a conoscenza che c’è anche una Cappella Sistina, non grandiosa come quella di Roma ma assolutamente da visitare.
E poi la Cattedrale dell’Assunta, con un interno decisamente interessante.

Le sue parole scorrono veloci, sembra voglia combattere contro il tempo, vuole mettermi a conoscenza di quanto è speciale la sua città, nel più breve tempo possibile.

Mi raccomando, non si perda la collezione di icone di Madonne con tre mani, presso la Pinacoteca Civica in piazza Chabrol, una collezione davvero molto particolare.

Esco soddisfatto dal piccolo negozio e comincio a passeggiare seguendo l’itinerario che mi sono segnato sulla cartina.

Tra porticati ed edifici storici, mi ritrovo a guardare la bella chiesa di San Andrea; proseguo e, proprio davanti a me, mi ritrovo ad ammirare la Cattedrale dell’Assunta.

Entro per vedere gli affreschi sulle pareti, dove si trovano due grossi quadri del Coghetti.
Di particolare interesse il pulpito, proveniente dalla antica cattedrale, che risale alla prima metà del Cinquecento.

Un maestoso organo a canne, sulla cantoria dell’abside, alle spalle dell’altare maggiore, si pavoneggia nella bella chiesa madre.

Proprio accanto alla Cattedrale dell’Assunta, chiamata il Duomo di Savona, trovo la Cappella Sistina, in stile gotico.

Mi accingo ad entrare nel porticato e rimango affascinato dagli affreschi effettuati con la tecnica del trompe d’oeil.

All’interno della Cappella, si intravedono dipinti dietro l’altare.

L’atmosfera di questo luogo è talmente intensa che riesce a cingere anima e corpo.

Ed eccomi nuovamente sotto il cielo blu di Savona.

Ho fame e comincio a cercare un luogo dove andare a pranzare.

Il piatto tipico di questo luogo è la farinata bianca.

Una specie di torta salata dove mischiano la farina di ceci con la farina di grano.

Il suo sapore è ottimo e la consistenza croccante.

Consiglio di provare anche un’altra specialità, il panino con le fette.

Un panino di pane bianco imbottito da fette di panissa fritta.

La panissa è un piatto tipico della cucina ligure, a base di ceci acqua e sale, ottima accompagnata dal pane.

Proseguo il mio percorso e arrivo fino al porto.

La Vecchia Darsena è il cuore del porto di Savona.

Lo specchio d’acqua si colora di vecchi legni colorati barche a vela e yacht.

Passeggio godendomi i colori del tramonto e la Torre di Leon Pancaldo comunemente chiamata torretta, mi arricchisce con la sua storia.

Anticamente chiamata Torre del Quarda è oggi Dedicata a Leon Pancaldo, navigatore savonese che accompagnò Magellano nella sua circumnavigazione intorno al mondo.

Simbolo di Savona si fa ammirare per la sua imponente e rassicurante struttura.

Nel 1392 faceva parte della cinta muraria, proteggendo la città.

Sono le 18, Il traffico improvvisamente si ferma.

Le campane suonano ventuno rintocchi.

Mi guardo attorno e la città è immobile.

Sembra un flash mob!

Mi rivolgo ad una persona accanto a me, domandando cosa stesse succedendo.

Intanto i rintocchi arrivano a ventuno e la risposta alla mia domanda giunge nel momento in cui tutti riprendono a muoversi.

L’emozione del momento, che aveva cristallizzato tutti i cittadini, si dissolve nell’aria.

A Savona, ogni giorno, ci fermiamo per commemorare i caduti in guerra, spiega con tono ancora commosso l’elegante signore.

Ventuno rintocchi che simboleggiano le 21 lettere dell’alfabeto, come un appello per tutti i nomi di ogni singolo caduto.

Ogni giorno, davanti al Monumento dei Caduti di Piazza Mameli, nel pieno centro di Savona.

Savona si ferma dal primo rintocco per un minuto, un momento che unisce tutta la città dalla fine della Seconda guerra mondiale, in memoria di tutte le persone, che hanno perso la vita in quella guerra ma anche nelle altre.

Questa è Savona!

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