L’alba mi segue nello specchietto della moto: il percorso di oggi mi porterà a macinare circa trecento chilometri.
La sveglia è suonata molto presto perché, per poter fare il giro che mi sono prefissato, devo usufruire di tutta la giornata: partenza da Diano Marina, percorrendo l’entroterra fino ad arrivare a Carcare.
Parto e percorro la strada statale lasciandomi alle spalle Diano Marina. Il primo paesino che incontro è Alassio.
E’ conosciuta per le sue spiagge, per il muretto e per il budello, un lungo caruggio parallelo al mare che corre stretto tra le case seicentesche e moderni negozi.
Albenga, Loano e Finale si susseguono frettolose.
Albenga, conosciuta come “la città dalle cento torri”.
All’incirca questo è il numero dei monumenti che si ergono sulle case sin dall’epoca medievale.
Loano, con la sua storica chiesa seicentesca decagonale.
Al suo interno si trovano molte opere pittoriche, tra le quali tele di Orazio De Ferrari, Giovanni Andrea Ansaldo e Domenico Fiasella.
Finale Ligure, ricchissima di luoghi di interesse come la Basilica collegiata di San Giovanni e di San Biagio.
Raggiungo Savona e, lasciando il mare, comincio ad inoltrarmi nell’entroterra, dirigendomi verso Millesimo.
Il Castello dei “Del Carretto” è sicuramente un luogo da non perdere.
È stato un edificio difensivo, situato in posizione dominante sul centro storico di Millesimo.
Di una bellezza unica, è stato recentemente ristrutturato e spesso ospita concerti di musica classica e mostre.
Il percorso che mi sono tracciato sulla cartina mi fa procedere, facendomi arrivare a Murazzano, dove faccio soltanto una piccola sosta.
Ho già percorso un centinaio di chilometri e un caffè preso seduto ad un tavolino della piazza è quello che ci vuole.
Da non perdere la Torre medioevale, che domina il centro abitato.
Riparto, per proseguire verso Dogliani, tappa obbligatoria nel circuito del vino e rinomata per la produzione del dolcetto.
Continuo ed arrivo a Barolo. La prima cosa che mi colpisce è la sua posizione: questo paesino si trova adagiato su una specie di altopiano a forma di sperone.
Faccio una piccola sosta per ammirare il Castello dei Marchesi Falletti dove, nelle antiche cantine, ha sede la prestigiosa Enoteca Regionale del Barolo.
Riparto alla volta di Alba, capitale storica delle Langhe.
La pasticceria, i tartufi e il vino, sono il vero punto di forza di questo centro storico, ancora interamente in stile medioevale.
La cucina qui è conosciuta soprattutto per piatti come la tajarin (le tagliatelle piemontesi) e la fonduta.
Mi lascio incuriosire da queste prelibatezze ordinando la classica bagna càuda piemontese. Il sapore delle acciughe dosato sapientemente si fonde perfettamente con l’aglio e il vino. L’abbinata delle verdure che accompagnano questo sugo prelibato, diventano un vero e proprio intingolo tentatore.
…E prendo anche la torta di nocciole delle Langhe.
Gli ingredienti semplici si sciolgono in bocca, il profumo di nocciole tostate sono una vera e propria festa per le papille gustative.
Soddisfatto di questo tuffo nella gastronomia della zona (e con la pancia piena), proseguo per Cortemilia, ripromettendomi di ritornare.
La mia cartina mi porta all’ultima tappa della giornata, Carcare.
Purtroppo, non posso fermarmi per una visita… Butto solo uno sguardo alla Chiesa Parrocchiale di San Giovanni Battista, con la sua facciata di effetto decisamente scenografico.
È arrivato il momento di rientrare a Diano Marina, ho ancora da percorrere un’ottantina di chilometri.
E qui finisce il mio giro itinerante.
Il sole sta tramontando e il cielo inizia a colorarsi di rosso e di ocra.
In un viaggio, ciò che conta è l’emozione che si prova durante il suo percorso. Questa parte di entroterra, così pieno di vita, di natura e di colori è un vero e proprio Turismo esperienziale.
E’ stata una bella giornata: mi rimetto in sella alla mia moto e rientro a Diano Marina.